lunedì 7 dicembre 2015

Fagottino di salmone ripieno di avocado e mascarpone.






Difficoltà:*
Tempo di preparazione 10’

Ingredienti per due persone:
100 gr di salmone affumicato
50 gr di mascarpone
mezzo avocado
poche gocce di aceto balsamico
due steli di cipollina fresca



Ricavate la polpa dal mezzo avocado e schiacciatela con una forchetta per farla diventare una crema. Se volete sbrigarvi potete passarla al passaverdure o con il frullatore.
Tagliate per lungo gli steli della cipollina al fine di ottenerne diversi e più sottili. In questo modo sarà più facile utilizzarli per chiudere il fagottino che ricaveremo.
Oltretutto più lo stelo è fino e più il risultato estetico sarà migliore.
A questo punto la ricetta varia a seconda di come volete presentarla.

Presentazione su di un piatto:
Dovete mettere la crema ottenuta dall’avocado nella fettina di salmone e chiudere il tutto con lo stelo della cipollina al fine di creare un fagottino. Preparate una quenelle con il mascarpone usando due cucchiaini.
Impiattare come si vede dalle foto.




Presentazione  con il cucchiaio:
Una volta ottenuta la crema di avvocato amalgamarla con il mascarpone. Passate a mettere il composto sulla fetta di salmone e a creare la forma a fagottino usando lo stelo per chiudere.
Sul cucchiaio ponete due gocce di aceto balsamico, adagiatevi sopra il fagottino.



Un perfezionamento della ricetta può essere quello di usare la crema di aceto balsamico al posto del semplice aceto balsamico.
E’ una ricetta facile e veloce. E’ ottima per servire un antipasto che sia la presentazione di una cena importante.

domenica 22 novembre 2015

Ravioli ripieni di cavolfiore alla salvia e taleggio su una crema di radicchio e cipolla rossa.











Difficoltà: ***
Tempo di preparazione: due ore (mezz’ora per lievitare la pasta)



Ingredienti per due persone:

Per il condimento:
Mezzo radicchio
Mezzo cavolfiore
Una cipolla rossa
Tre foglie di salvia
50 gr taleggio
Due cucchiai di panna.

Per la pasta:
200 gr farina
2 uova
acqua quanto basta ad ammorbidire la  pasta




E’ arrivato il freddo, ieri è caduta la prima neve.
Mia figlia con un forte raffreddore e qui l’allarme “attacchi terroristici” da ieri.
Abbiamo deciso che tre ragioni di fila erano abbastanza per passare la domenica a casa.

Abbiamo fatto l’albero con largo anticipo, sono venuti a trovarci degli amici per il caffè e poi c’è scappata una ricetta con i ravioli inventata con quello che c’è nel frigo.
I ravioli al radicchio con il taleggio non sono una novità.
Basta navigare su internet per rendersene conto.
Spesso si usa il gorgonzola al posto del taleggio e si aggiungono le noci per un po’ di croccantezza, ma l’avevo già fatto: ravioli con zucca, con radicchio e noci.

Benchè avessi in casa gli stessi ingredienti avevo voglia di provare qualcosa di diverso.
Anche perché dopo più di quattro anni di vita nel nord europa devo e dico DEVO trovare modi alternativi di cucinare il cavolfiore.
Il cavolfiore è onnipresente sui banchi di verdura che sia il mercato, il negozio biologico o il supermercato.
Si trova perennemente e non c’è stagione che tenga!



Partiamo con la ricetta!
Vi consiglio di impastare come prima cosa, perché la pasta ha sempre bisogno di una mezz’ora di tempo per riposare e in quella mezz’ora si può passare alla preparazione degli ingredienti.
Altrimenti tenete conto che il tempo di preparazione è di due ore come scritto sopra.

Una volta mondato il cavolfiore, soffriggerlo leggermente in padella con un po’ di cipolla, quella rossa la cui maggior parte andrà nel radicchio. Aggiungete un poco di vino bianco e fate evaporare, salate, aggiungete le foglie di salvia per intero e coprite con un coperchio.
Se è necessario aggiungete un poco di acqua durante la cottura.
Fate cucinare fino a che il cavolfiore sarà cotto.
Vi faccio lasciare le foglie di salvia intere perché se non vi piacciono particolarmente le potete sempre togliere prima di frullare il tutto.
Io le ho frullate insieme al cavolfiore perché amo i loro sapore.

Considerate che il cavolfiore frullato deve essere consistente. Andrà nell’interno del raviolo e non è mai opportuno avere una farcia troppo acquosa per la pasta.
Questa è la consistenza che dovrebbe avere.



Passate alla lavorazione del radicchio, facilissima.
In una padella fate soffriggere l’olio e aggiungete la restante cipolla rossa. Salate e cucinate fino a che sarà cotto. Frullate anche il radicchio.
Aggiungete la panna e fate amalgamare in cottura mentre cuocete la pasta per servire il condimento caldo.
Io ho usato la panna di soia. Lo faccio sempre per piccole quantità perchè risulta più leggera e ottima per i vegani.
Trovo che in poche quantità non si capisca affatto che l'ho usata.
Oltretutto la panna di soya anche aperta si mantiene molto più a lugno in frigo di quella normale, non mi devo quindi più preoccupare mentre faccio una ricetta se ce l'ho oppure no.

Ora potete stendere la pasta e creare dei dischi. Sta a voi la dimensione. Io ho deciso di farli abbastanza grandi e con le quantità che vi ho dato sono venuti 14 ravioloni.
Sono la porzione perfetta per due persone, oppure due persone più una figlia di meno di due anni.



Tagliate il taleggio a dadini e iniziate a fare i ravioli.
Al centro del raviolo ponete il cavolfiore e due piccoli pezzi di taleggio, chiudete il radicchio e infarinate la pasta sopra e sotto.
Una volta creati i ravioloni tuffateli in acqua salata e bollente.
Ci vogliono circa otto minuti. Molto dipende dallo spessore della pasta.
Ovvio, più o meno tempo in funzione dello spessore del raviolo.

Una volta cotta la pasta servite con la crema di radicchio.

Trovo che l’idea di aggiungere il cavolfiore al taleggio permetta di avere un raviolo ricco di morbidezza, sostanza e gusto.

E’ un bilanciamento perfetto fra dolce e amaro.


martedì 10 novembre 2015

Gnocchetti alla coda di rospo (pescatrice), calamari e panna di soia.




Tempo di preparazione: 30’ con il pesce già pulito.
Difficoltà:*

Ingredienti per quattro persone:
400 gr gnocchetti
Una coda di rospo
200 grammi di calamari piccolini.
Quattro cucchiai di panna (io ho usato quella di soia)
Vino bianco per sfumare.
Prezzemolo.



La ricetta è indubbiamente facile, ma fa la sua figura anche per una cena importante.
Oltretutto ho provato la variante con la soia e si adatta benissimo, per cui la potete usare ogni qualvolta qualcuno non mangi i latticini.
Io trovo che la panna di soya sostituisca perfettamente quella comune.
Il sapore non ne risente fino a che si usa poca panna di soia, perché altrimenti il discorso cambia.
Fino a che si usa una piccola quantità nessuno si rende conto che ho usato la panna di soya, neanche io.
Quando invece ne uso molta di più allora faccio fatica ad amare il gusto che ne esce fuori.
Per cui, in questo caso, l’uso della panna di soya è stato peretto.
Ovviamente con il pesce non volevo utilizzare troppa panna, dovevo tirar fuori una buona salsa senza coprire il gusto del pesce.

Dopo aver pulito il pesce, passate alla sua lavorazione.
La coda di rospo va semplicemente tagliata a dadini dopo aver ottenuto il filetto e tolta la pelle. Tagliatela a cubetti e tagliatela più grande dei calamari.

Tenete da parte otto calamari, i restanti vanno tagliati a fettine sottilissime.
Gli altri otto dovete tagliarli in verticale per aprirli come per ottenere un foglio.
Fate dei tagli trasversali sulla pelle del calamaro tagliato.
Gli otto calamari tagliati in questo modo si arricceranno durante la cottura e daranno un tocco estetico importante al piatto.
Versate in una padella l’olio con l’aglio e il peperoncino.
Quando l’olio è caldo versate prima gli otto calamari, sfumate con il vino bianco e dopo due minuti aggiungete gli altri tagliati a rondelle con i relativi tentacoli.
Lasciate passare ancora quattro minuti e aggiungete la coda di rospo.
Salate e fate cucinare per meno di dieci minuti. Quasi a cottura aggiungete una manciata di prezzemolo.
Una volta cotto il pesce, toglietelo dalla padella e ponetelo da parte.



In padella versate la panna di soya o semplicemente la panna se vi piace di più e fate ridurre la salsa.
Mi raccomando lasciatela ancora abbastanza liquida.
Questo infatti è essenziale se seguite completamente la ricetta che richiede gli gnocchetti.
Gli gnocchetti infatti andranno ad assorbire tutta questa crema, il piatto risulterà quindi particolarmente gustoso, ma se avete deciso di usare un altro tipo di pasta, magari una pasta secca che non assorbe molto la crema allora sarà meglio ridurla ulteriormente.

Durante la riduzione della salsa passate alla cottura della pasta.
Due minuti prima che gli gnocchi siano completamente cotti tirateli su dall’acqua di cottura usando un mestolo forato e passateli in padella con la salsa ottenuta.
Versate infine anche il pesce ed un ultima spolverata di prezzemolo.

Il piatto è pronto, si porta a tavola un primo gustoso che ha richiesto pochissimo lavoro soprattutto se avete il pesce già pronto per la cottura.

Potete pulire il pesce il giorno prima, in questo modo potete passare veramente solo 30’ in cucina. Questa ricetta quindi è ottima per quando avete una cena durante la settimana e rientrate dall’ufficio solo poco prima che gli invitati arrivino o quando volete cucinare qualcosa di speciale per voi senza passare ore ai fornelli.


mercoledì 28 ottobre 2015

Seitan e melanzane.




Tempo di preparazione: 40’
Difficoltà: **

Ingredienti per due persone:
Una melanzana
30 gr di seitan
50 gr di mollica di pane (semi integrale)

Per friggere:
Farina di mais
Olio di arachidi.



La ricetta è molto semplice, l’unica difficoltà sta nella frittura.
Cucinate in padella la melanzana dopo averla lasciata nell’acqua con del sale per 10’.
In questo modo avrete tolto l’amaro della melanzana.
Cucinate in padella solo la melanzana e il seitan che avrete triturato (se comprate quello morbido basta triturarlo con le mani, altrimenti sminuzzatelo con il coltello)
Una volta cotti, aggiungete il pane tagliato a dadini. Aggiungete sale se necessario.
Io ho lasciato la buccia della melanzana, si vede dalla foto della polpettina in primo piado, penso di eliminarla per la prossima volta.

Lavorate l’impasto con le mani al fine di ottenere delle palline.
Passatele nella farina di mais affinché la farina si attacchi alla superficie delle palline.
Nel frattempo portate ad ebollizione l’olio di arachidi.
Ho scelto l’olio di arachidi perché sopporta meglio le alte temperature richieste dalla frittura.
Una volta fritte, adagiate le palline su carta da forno o quella del pane, giusto il tempo che l’olio di frittura in eccesso si posi sulla carta.
Spostatele subito su un piatto e spolverate con il sale e servite.

Sto ancora scattando foto che non mi piacciono, nonostante abbia quasi finito di sistemare l’area fotografica.
Ecco è quel quasi che manca che non mi fa scattare le foto come ce l’ho nella mia testa.
Eppure va meglio rispetto a qualche settimana fa, quando ancora facevo la foto col cellulare alla luce artificiale della cucina.
Si perché in cucina non c’è la luce ottimale per fotografare, né lo spazio per adibire una parte alla fotografia, neanche come facevo una volta in cui tiravo fuori tutto quello che mi serviva all’occorrenza. Questa cucina è troppo piccola e poi c’è mia figlia che mi gira intorno che renderebbe il tutto impossibile...e direi meglio non fotografare in cucina e avere lei per casa!
Però la casa dove abito ora è grande e mi permette di avere un altro spazio per me, uno spazio che sto ancora organizzando e quindi eccomi qui ancora non contenta delle foto che pubblico.

Però la ricetta è buona e non solo vegetariana, ma vegana!
E ne vado fiera perché cucinare vegano e sfizioso non è sempre facile.
Mano, mano che mi allontano sempre di più dalla cucina tradizionale mi rendo conto di quanto siamo abituati a sapori molto ricchi e di come la cucina vegetariana e soprattutto vegana sia un’avventura ancora tutta da scoprire.

Ciò non vuol dire che non mangio più carne, mangio ancora il pesce, poverino che mi avrà fatto mai di così cattivo il pesce al contrario della carne che ormai non vede più la nostra tavola da mesi?
Ci vorrebbe un lungo discorso per spiegare il perché di una scelta non logica,  devo ammetterlo!


Questa ricetta mi permette di aprire la categoria “vegano” nel ricettario.

venerdì 9 ottobre 2015

Passata di funghi, crema di funghi, vellutata di funghi.




Tempo di preparazione: 30’ + preparazione del brodo di carne
Difficoltà: *

Ingredienti per 4 persone
400 gr funghi porcini
40 gr burro
½ confezione di panna
4 dl di brodo
Prezzemolo

Quale migliore occasione di una vellutata in una giornata così uggiosa?
Preparate il brodo, portando a bollore la carne in una pentola di acqua, una cipolla e una costa di sedano.
Pulite i funghi e fateli cuocere in padella con il burro.
Una volta cotti passateli al mixer aggiungendo il brodo richiesto.
Posizionateli in un tegame insieme alla panna e un ciuffo di prezzemolo, fate rapprendere a seconda del vostro gusto.
Scaldate il grill e fate rosolare delle fette di pane, tagliatele a dadi o a liste per l’effetto scenico.
Immergetele a metà nella vellutata prima di servire.

mercoledì 7 ottobre 2015

Ricetta romana: fiori di zucca fritti con le alici e mozzarella.





Difficoltà: ***
Ingredienti per 4 persone:
12 fiori di zucca 
1 Mozzarella (io ho usato quella di bufala)
6 filetti di alici in barattolo
Olio di arachidi

Per la pastella:
Farina 00
acqua

La ricetta è tipica della mia città e anche i fiori di zucca freschi arrivano da li. Comprati e portati in aereo, sono arrivati freschi per essere cucinati subito!

Purtroppo il fiore di zucca è una prelibatezza introvabile in Belgio.
Dopo anni di vita all'estero si è aggiunto alla lista dei sapori che mi mancano.




Una volta puliti i fiori di zucca, togliete il pistello. Al centro ponete la mozzarella e mezza alice.
Riavvolgete il fiore e impastellatelo.
Se volete usare la mozzarella di bufala, cosa che io ho fatto, ma si devia un pò dalla ricetta tradizionale, siate certi che non sia colma di acqua altrimenti rovinerà i fiori di zucca durante la frittura.




La pastella va preparata con acqua fredda frizzante e va conservata in frigo fino al momento del suo utilizzo.
La pastella deve essere omogenea e deve rimanere attaccata alla forchetta.
Deve quindi ben avvolgere il fiore di zucca una volta immerso nella pastella.




L'olio di arachidi ha un sapore neutro e un punto di fumo alto.
Versatelo in un pentolino non grande, ricordate che potete friggere pochi fiori di zucca per volta, perchè vanno fritti per immersione e se prendete una pentola troppo grande dovrete utilizzare un quantitativo di olio troppo elevato.





Immergete nell'olio caldo i fiori di zucca impastellati. Potete impastellare i fiori un pò per volta durante la frittura

Una volta cotti poneteli su carta. Io uso quella del pane o quella da forno.
L'importante è che ce li adagiate solo per qualche istante, giusto il tempo che si liberino un pò dell'olio della frittura.

E' importante che non li lasciate sulla carta troppo a lungo altrimenti perdereanno tutta la croccantezza ottenuta con la frittura.
Questo è un passo importante per cui fate attenzione a quanto tempo rimangono sulla carta e non fatevi distrarre dalla cottura degli altri fiori.
A tal proposito non usate mai carta assorbente tipo scottex perchè rende i fiori fritti morbidi.

Portate in tavola i fiori di zucca e se volete aggiungere sale fatelo solo una volta che il fritto è servito a tavola.



Peccato che anche questa volta non sono riuscita a trovare il tempo per fare le foto come vorrei, ma non manca molto per avere un pò di spazio per me e la mia fotografia hobbistica!