Alors quoi? Ik zit op mijn bank looking at the
window bevendo un vino italiano.
Ecco il riassunto dei miei primi sette mesi in Belgio…..semplicemente
non ci capisco più niente.
“Hallo?”
“Ja u
spreekt met Gero meubelen”
…it was
for the couch delivered.
“yes
sorry maar ik spreek engels” and then silence….. The man started saying
something in Dutch… incomprehensible and I started being in panic mode:
….”Do
you speak English???” ……an incomprehensible reply
…..”Do
you speak French????” …..still no understandable reply
…………….”Do
you want me to call someone to talk in Dutch??”
….why I
continue talking in English when - obviously - he doesn’t understand English!!!!
Finally after five months I’m setting on my
couch……and now I’m happy for something so usual!
Something
new is happening to my life. Now that most of the things have been already
arranged:
I’m
starting a real life in Belgium.
One week
ago I had some Italian friends and we spent almost all the time outside –
enjoying the summer.
We went
to Bruges on Sunday and Bruges is always Bruges -maybe a little bit too fake, but still Bruges…..and
don’t ask me why but in Bruges you can always find a sunny day.
I have
already been in Bruges twice; in the winter and in the summer; it was always
sunny!
Bruges
is a typical charming city; lots of canals, restaurants, a big main square and
shopping as much as you want.
Then
last week end I went to Zeeland with some colleagues to enjoy the sea….finally!
Ok
usually north European cost is pretty disappointing – at least from a Mediterranean
point of view….but not Zeeland. I like Zeeland and it is not too far away from
Mechelen.
So I got
my first official summer day; laying on the beach, listening the sound of the
sea and appreciating the warm sun.
We spent
almost all the day in Zeeland with an easily drive back to Mechelen…..nothing
comparison to the traffic jam from Ostia to Rome.
Italian version:
Un tornado si è portato via il mio we. E’ stato un
attimo, il mio atteso we era qui un attimo fa’ e un tornado se lo è portato
via: velocemente, inesorabilmente.
Li vedo scorrere così certi we, come se la settimana si
fosse mangiata la ciliegina sulla torta.
Peccato avrei voluto godermi le ore ad oziare nel letto,
godermi la colazione doppia perché si ha il tempo di farla, godermi una casa
pulita, il pranzo nel frigo e una lunga passeggiata in bici.
E invece no, ora mi domando: dov’è stato nascosto questo
we? Sotto il tappeto?
Ah no, non ce l’ho un tappeto, arriverà forse quando mi
porteranno questo santo divano che si saranno persi per strada, perché dopo averlo
ordinato nove settimane fa mi ritrovo ancora seduta sulla sedia.
E così, stento a crederci, la mia casa è ancora arredata
come quando sono entrata….cinque mesi fa.
Fatta eccezione per la credenza di seconda mano che ho
finito di ristrutturare.
Per il resto nulla è cambiato, almeno sembra così, perché
sotto la superfice della quotidianità le cose cambiano, al contrario dei we
portati via dal tornado, cambiano piano, lentamente.
Cambiano poco per volta, senza che nessuno se ne accorga
e che tu lo voglia o no, tu cambi con loro.
Ora Bruges sarà anche un po’ troppo Bruges: tutta
bomboniera che sa un po’ di leccato, però è pur sempre Bruges e non capisco
come mai a Bruges c’è sempre il sole.
E’ la seconda volta che la visito: è una delle tappe del
tour degli amici che ti vengono a trovare (per il we appunto).
In pieno inverno così come questa volta in una estate che
stenta a farsi riconoscere, la trovo sotto un sole cocente.
No lo so, può sembrare scontato avere a Luglio un sole
che splende tutto il giorno e 24 gradi. Lo so siamo italiani e quindi
scontato….e invece in Belgio no!
Il giorno prima siamo andati a Bruxelles: è stato
deprimente; 17 gradi, cielo completamente coperto, vento e pioggia.
Sarà che è deprimente la città, sarà che non ce la faccio
proprio a farmela piacere e sono una continua delusione dei miei colleghi di
Bruxelles, per i quali ogni mio sdegno a Bruxelles è una ferita al cuore.
Bruges può essere visitata in una giornata. La
passeggiata per i vicoli e canali della città è davvero piacevole.
C’è una strada dedicata allo shopping, vicoli fiabeschi e
molto da visitare.
Bruges è facilmente raggiungibile col treno.
Usciti dalla
stazione basta fare pochi passi e ci si ritrova al centro della città.
Appena usciti dalla stazione c’è un piccolo parco,
adibito puntualmente a mercatino durante la bella stagione.
Se si parte da questa zona ci si trova subito vicino il
Begijnhof, più grande di quello di Amsterdam ma meno affascinante.
Dall’altra parte del cortile c’è un'altra uscita che da
su un piccolo pontile che offre il primo dei mille scorci fiabeschi di Bruges.
Qui si può scegliere quale strada seguire; se quella che
porta ai canali oppure andare diretti per la piazza principale (Groote Markt)
Se scegliete la piazza, sappiate che è possibile salire
sulla torre al prezzo di circa otto euro e godere la veduta dall’alto della
città.
Sulla piazza ovviamente ci sono un’infinità di
ristoranti.
Io ho fatto l’errore (per fame) di fermarmi ad uno
turistico proprio sulla piazza, le cozze (piatto nazionale belga) erano
fantastiche….tutto il resto da buttare direttamente nel secchio
dell’immondizia.
Vale la pena spendere alcune e nella strada dello
shopping, ci sono molti negozi, aperti di domenica per i turisti, perché in
Belgio non esiste trovare un negozio aperto dopo le 18 o di domenica.
Per cui a me è sembrata un’ottima idea fermarmi a fare
compere in una domenica pomeriggio dopo le 18.
Il ritorno verso la stazione o la macchina parcheggiata è
piacevole. Si esce dal centro e ci si rilassa un po’ senza avere attorno mille
turisti.
Si respira l’aria calma di questa città che in fin dei
conti è molto piccola e che, appena ci si allontana dal centro regala forse
scorci meno abbaglianti, ma pur sempre belli.