martedì 24 aprile 2012

Maastricht.


Una settimana di ferie davanti. E’ mercoledì mattina e stiamo per prendere il treno per andare a Maastricht. Continua la mia scoperta dell’Olanda.

Se volete recarvi a Maastricht da Amsterdam potete usufruire del treno. Ci sono treni ogni 3o minuti e ci vogliono due ore e mezza per arrivare. Il sito delle ferrovie olandesi è ben fatto, potete acquistare online o direttamente in biglietteria alla stazione:
 



Il viaggio è piacevole anche perché dopo circa due ore, finalmente, il paesaggio cambia. Niente più polder, ma si iniziano ad intravedere boschi. Non mi sembra vero di riuscire a vedere un paesaggio diverso da una pianura completamente piatta e piena di canali. D’altronde Maastricht è al confine del paese, nel profondo sud, tra Belgio e Germania. I dintorni di Maastricht iniziano ad essere così collinari (non rimanete delusi, ricordatevi che siamo sempre in Olanda). Abbiamo percorso persino una salita per arrivare a visitare St Pieter appena fuori dalla città.



Il tempo purtroppo non ci ha graziato e dopo aver sistemato le valigie in camera, siamo usciti per ritrovarci, dopo poco, sotto una pioggerellina debole e costante. Ovviamente l’ombrello e il giacchetto impermeabile sono rimasti in albergo, ma perché visto che avevo controllato le previsioni?

Da quando vivo in Olanda non faccio altro, controllo le previsioni come uno scaramantico controllerebbe l’oroscopo.

 

La nostra visita parte da piazza Mark, su cui si erigi la statua dell’inventore dell'illuminazione , Johannes Petrus Minckelers. Al centro della piazza è presente anche il municipio che lascia però alquanto indifferenti.


Piazza Vrijthof, che è grande e imponente. Con una cattedrale bellissima, con tanto di organo suonato durante la nostra visita.








Il resto del pomeriggio è passato con una lunga camminata fino a piazza Onze Lieve  dove alla fine stanchi della continua pioggia ci siamo fermati in un caffè, all’aperto, ma riparati e abbiamo sorseggiato un the con la vista sulla piazza e sulla chiesa "star of the sea".




Camminare per Maastricht mi ha fatto una strana sensazione. Il sud del Paese è prevalentemente cattolico, al contrario del nord dove sono presenti perlopiù chiese protestanti. Credo che questo influisca sull’aspetto di Maastricht, nel paese non ho visto così tanti crocifissi e statue della Madonna in giro.



Non solo, in città ho visto solo un canale, con una bellissima ruota per la macina, mentre Amsterdam è piena di canali, soprattutto nel quartiere in cui vivo. Ma questo è abbastanza scontato considerando che Amsterdam fa parte di quell’area dei paesi bassi che è al di sotto del livello del mare.



Ceniamo in un posto davvero carino, siamo in piazza Mark e ci capitiamo per caso. Purtroppo arriviamo tardi, sono le nove e mezza e veniamo avvisati che potremo ordinare solo un main course…..la cucina sta chiudendo. A questo non riesco proprio ad abituarmi, hanno orari molto diversi dai nostri, non puoi presentarti nel ristorante troppo tardi, altrimenti rischi di non mangiare…anche nel profondo sud.



Mangiamo e facciamo amicizia con i ragazzi del locale, sono divertenti e ci fermiamo fino a tardi a chiacchierare con loro. Mi rendo conto che siamo rimasti solo noi da un pezzo, loro sono li al tavolo con noi e chiacchierano, ma penso che è tardi per loro e blocco F. completamente preso da una conversazione che devo dire è proprio piacevole.



Joie de vivre, è questo che caratterizza gli olandesi per me, dal nord al profondo sud.



La mattina dopo, ho organizzato tutto un itinerario, stasera partiamo e mi rendo conto che abbiamo preventivato davvero troppo poco tempo per Maastricht. Per cui ancora prima di alzarmi dal letto ho già in mente tutto quello che voglio/posso fare oggi.



Se volete dare un’occhiata veloce alla città, visitando i luoghi importanti, vi consiglio di rimanerci due giorni, come abbiamo fatto noi. Ma se volete visitare anche i dintorni, io mi ero fatta l’idea di andare a visitare alcuni posti molto interessanti nelle vicinanze, vi ci vorrà più tempo. 



Un consiglio importante…anzi due; fino a fine aprile alcuni siti si possono visitare solo di sabato e domenica, come le casematte, in olandese Kazematteen e questo è il link http://www.maastrichtunderground.nl/content.php?id=3

 st Pieter and so on.



Altro consiglio, Maastricht è piccola, per cui se siete indecisi su quale hotel prenotare, non fatevi prendere dalla smania di averlo in centro, bastano 15’ minuti per raggiungere piazza Markt o piazza Vrijthof ovunque voi stiate. Io avevo trovato un bel hotel vicino alla stazione, ma di solito evito di prenotare alberghi in quelle zone, questa regola non vale per Maastricht, il quartiere vicino alla stazione non è affatto malfamato ed è ricco di ristoranti.



La chiesa della star of the sea è la prima tappa di questa seconda e ultima giornata a Maastricht. Ha smesso di piovere finalmente, ma il vento continua a soffiare forte.

Ci incamminiamo verso la chiesa, e poi ci dirigiamo verso Helpoort.




 E’ la porta più antica di tutti i Paesi  Bassi. Maastricht mi piace anche per questo….finalmente visito dei ruderi all’aperto.

La porta è molto bella e nelle vicinanze ci sono anche alcune vecchie fortificazioni che si trovano anche nei dintorni in questa parte della città.



Andiamo diritti verso la nostra terza tappa: St Pieter. Purtroppo lo possiamo vedere solo da fuori, come ho scritto si visita solo di sabato e domenica fino alla fine di Aprile.



Ci fermiamo su di una panchina all’apice di questa salita. Ci fermiamo lì, nonostante il vento sia davvero forte. Ma la vista da quel punto, su tutta Maastricht non ha eguali.



Ora basta, questo vento non lo sopporto più, per fortuna è arrivata l’ora di pranzo e ci rifuggiamo in un tipico ristorante olandese, va bene così, non cerco mai ristoranti turistici. Il ristorante sa di casa, con tanto di signora che va lì a mangiare da sola, mentre tutti la accolgono come se fosse di famiglia.



Il cameriere si azzittisce quando, dopo che me lo ha domandato, rispondo che veniamo dall’Italia. Ho imparato che il silenzio non significa sempre non avere nulla da dire. 



Passiamo non so quanto tempo in questo ristorante, mentre guardiamo il cielo grigio dalla vetrata accanto al nostro tavolino. Guardiamo passanti infreddoliti e maltrattati dal vento e decidiamo di ordinare un altro bicchiere di vino.



Il resto del pomeriggio passa mentre girovaghiamo per la città, come faccio di solito, ci sono alcuni quartieri che mi incuriosiscono, anche se non hanno attrazioni turistiche, mi piace respirare l’aria del posto.



E poi alla fine ripartiamo, prendiamo il treno che in due ore e mezza  ci porterà a casa… ad Amsterdam.

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