sabato 4 maggio 2013

Vrijbroekpark.






Potrei scrivere per ore oggi, vorrei che questa giornata durasse oltre le 24 ore.

Sono qui questo we da sola, senza dover essere più costretta ad andare in giro per negozi di mobili perché finalmente ho comprato il divano e il salontafel!

Ora devo solo avere pazienza e aspettare che vengano consegnati fra appena due mesi….no dico due mesi per avere un divano costruito in Belgio!


La pazienza non è il mio forte in questo momento della mia vita, proprio ora invece devo averne così tanta…
Comunque oggi non mi importa perché posso finalmente godermi questo we…ok chiudo un occhio sulla credenza che dovrebbe essere finita di pitturare e sulla montagna di vestiti da stirare che si auto riproduce ogni notte.





Voglio godermi questo we e fare finalmente quello che la mia natura chiede. Esco quindi e prendo la bici e vorrei che questo sole potesse scaldarmi il viso all’infinito mentre pedalo per il parco.

L’ho scoperto giovedì sera questo parco, è alla periferia di Mechelen che è così piccola che a raggiungerla dal centro dove vivo io, impiego cinque minuti con la bici.
E’ perfetto perché non vengo infastidita dalle macchine ed entro nel parco col vento tra i capelli.

Un vento leggero, primaverile che scalda la pelle e che finalmente mi permette di indossare questa maglietta a maniche corte dopo ben otto mesi!

Il parco è davvero ben tenuto, c’è il roseto e altre aree dedicate ai fiori, mentre lo percorro inizio a pensare che forse è un po’ troppo leccato, è lì questo pensiero che si costruisce nella mente mentre pedalata dopo pedalata arrivo in un'altra zona, con un canale e un laghetto e trovo diversi uomini intenti a pescare, pedalo ancora un po’ e trovo i campi da tennis, da calcio e tutta un’area dedicata allo sport.



Ecco che mi sorprende il Belgio e un parco che fino ad un attimo prima sembrava una mini riproduzione del parco di Versailles, diventa un’area dedicata al relax e allo sport.

Va bene continuo a pedalare e a godermi la gente che corre, la musica nelle orecchie e il sole tanto desiderato. Continuo perché un collega mi ha detto che passata l’autostrada c’è un lago non molto lontano.
E lo voglio vedere questo lago, a costo di perdermi perché non so di preciso dov’è e ovviamente il cellulare col navigatore è a casa scarico, scarico come la batteria di questa macchina fotografica con cui posso scattare forse ancora un’altra foto.



Mi detesto perché con questo sole e con questo tempo a disposizione vorrei poter scattare foto fin quando ne ho voglia e invece no, eccola la batteria che cede e tutti gli scorci che avrei voluto fotografare rimangono solo  nella mia mente.

Va bene, trovo il lago facilmente. Mi devo sempre ricordare che il Belgio è un paese piccolo e che quando un Belga ti dice che qualcosa è vicino non è come quando te lo dice un italiano!

Se un belga ti dice che qualcosa è lontano sta pur sicuro che è vicino, se ti dice che è vicino vuol dire che devi solo girare l’angolo… la concezione delle misure fra questi due popoli cambia molto!

Sono contenta del consiglio ricevuto perché questo lago è davvero bello e non posso spiegare quanto ne avessi bisogno, quanto avessi bisogno di uno specchio di acqua che mi ricordasse vagamente il mare.
Ripenso alle reazioni di alcuni colleghi belgi quando in passato mentre cercavo la mia futura casa ho prospettato Mechelen.

Mi ricordo quel pranzo in mensa mentre al solo citare Mechelen come possibile alternativa è caduto prima un silenzio tombale, poi le espressioni del volto hanno lasciato intendere un forte sbigottimento e infine hanno iniziato a dire apertamente quello che pensavano.

E’ nato da li lo scritto che segue.



-          Ma perché non vuoi vivere a Bruxelles?
E’ la stessa domanda che mi fanno da quando sono arrivata.
E’ uno sguardo quasi schioccato quello di chi mi guarda, convinto che devo essere una specie strana di donna se non si sa per quale ragione decido di non vivere a Bruxelles.
Poi da quando ho detto che una delle opzioni è Mechlen, a mala pena riescono a tenere a bada il loro sbigottimento.
Mi parlano di Bruxelles e di quanto è bello il quartiere dove vivono, dico la mia ricordandogli che non voglio andare a Bruxelles perché non amo il caos.

Guarda caso vivono tutti in quartieri tranquillissimi, il caos di Bruxelles è sempre altrove, lontano dal loro quartiere e poi ci mettono tutti 15’ per arrivare in ufficio con la macchina.

Rimango sempre meravigliata considerando che il traffico in Belgio è una sorta di anticamera dell’inferno.
E ogni volta che ho preso la macchina mi sono ritrovata con la stessa oppressione di Roma, no va beh non esageriamo, almeno qui sanno guidare.

Ma no il mio quartiere non è caotico, è così tranquillo e poi ho tutto a portata di mano (che in realtà è a portata di macchina). Io quando torno a casa faccio tutto nel mio quartiere, compere, spesa, locali ecc.
Non ho bisogno di andare lontano e rimango nella mia oasi felice delimitata dalle strade del mio quartiere.

Mechelen e Leuven a detta loro rappresentano la morte cerebrale e sociale, quando andrò a vivere li, mi trasformerò in una donna di settanta anni che fa la maglia e dà da mangiare al gatto.
Perché Mechelen e Leuven sono troppo piccole e noiose, vuoi mettere con la effervescente vita di Bruxelles.

Ma ora io mi chiedo: se quando rientrano a casa non si muovono dal loro quartiere…quanto sarà culturalmente/socialmente effervescente questo quartiere? Può essere che nel loro quartiere si dipani tutta la vita notturna di Bruxelles ? E comunque sempre con molta calma e poco caos. -



Oggi, con questa giornata di sole mi chiedo: “Ma oggi a Bruxelles io che avrei fatto?”
E’ ora di tornare a casa, ancora un attimo per un ultima occhiata al lago: provare ad essere paziente e aspettare fino a quando potrò rivedere il mare.



La relazione col mare è qualcosa di speciale, ora lo so – non solo per me.
Per la mia collega greca e forse per tutti i mediterranei.
Mi ricordo la frase letta in un altro food blog: “ perché quando il mare torna, io torno al mare”.
Nient’altro è più bello del mare: deve essere vero, almeno per alcuni di noi.


English version.



I could write for hours today, I would like to have a long day more than 24hours.
I’m spending the we in Mechelen alone, and I don’t have to go to furniture shops anymore - finally I bought the couch and the salon tafel.

Now I have to be patience and wait to have both delivered….in two months, yes it’s true the couch will be delivered in two months!
Be patient is not easy for me..just now that life asks me to be very patient.
Anyway today I don’t care since finally this we I can do whatever I want, ok I still have to paint the second hand cupboard bought more than two weeks ago….but I don’t care since I only want to have fun this we.



So I go out with my bike, it’s a sunshine day and I enjoying it while I’m going to the park.
I went to the park for the first time on Thursday afternoon.

Nice temperature, a light wind and a warm sun: finally I’m wearing summer clothes after eight months!
The park is nice, quiet clean, flowers and people fishing or running and a tennis club and so on and on.





Ok I continue biking and I cross the park to go out on the other side and try to find the lake close by.
Ok cellphone with internet is at home – I forgot to recharge the battery – so no navigator.
Moreover I can’t take pictures since I also forgot to recharge the battery of my camera so I’m just bringing it with me for nothing.

So I hate myself since I planned to have this morning out and start taking pictures of the surroundings of my new city, but then here I am with my camera and no battery.
Eventually  I find the direction to go to the lake even without navigator.

I’m glad to be here, the view of the lake is wonderful and finally I can see something that reminds me the sea. How much I would like to go to the beach.  This is a feeling that I share with my Greek colleague: we miss our Mediterranean sea. 


While I’m enjoying this view I think about the reaction of some colleagues when I had told them that one option – when I was looking for an apartment - was Mechelen. 
Almost all of them live in Bruxelles.

I remember that lunch in the canteen, when I said: Mechelen….at the beginning there was a quite silence, then they started shyly to say their opinion and then after few minutes they openly declared how much can be boring Mechelen.
That day I wrote the following written.

-          Ma perché non vuoi vivere a Bruxelles?
E’ la stessa domanda che mi fanno da quando sono arrivata.
E’ uno sguardo quasi schioccato quello di chi mi guarda, convinto che devo essere una specie strana di donna se non si sa per quale ragione decido di non vivere a Bruxelles.
Poi da quando ho detto che una delle opzioni è Mechlen, a mala pena riescono a tenere a bada il loro sbigottimento.
Mi parlano di Bruxelles e di quanto è bello il quartiere dove vivono, dico la mia ricordandogli che non voglio andare a Bruxelles perché non amo il caos.

Guarda caso vivono tutti in quartieri tranquillissimi, il caos di Bruxelles è sempre altrove, lontano dal loro quartiere e poi ci mettono tutti 15’ per arrivare in ufficio con la macchina.

Rimango sempre meravigliata considerando che il traffico in Belgio è una sorta di anticamera dell’inferno.
E ogni volta che ho preso la macchina mi sono ritrovata con la stessa oppressione di Roma, no va beh non esageriamo, almeno qui sanno guidare.

Ma no il mio quartiere non è caotico, è così tranquillo e poi ho tutto a portata di mano (che in realtà è a portata di macchina). Io quando torno a casa faccio tutto nel mio quartiere, compere, spesa, locali ecc.
Non ho bisogno di andare lontano e rimango nella mia oasi felice delimitata dalle strade del mio quartiere.

Mechelen e Leuven a detta loro rappresentano la morte cerebrale e sociale, quando andrò a vivere li, mi trasformerò in una donna di settanta anni che fa la maglia e dà da mangiare al gatto.
Perché Mechelen e Leuven sono troppo piccole e noiose, vuoi mettere con la effervescente vita di Bruxelles.

Ma ora io mi chiedo: se quando rientrano a casa non si muovono dal loro quartiere…quanto sarà culturalmente/socialmente effervescente questo quartiere? Può essere che nel loro quartiere si dipani tutta la vita notturna di Bruxelles ? E comunque sempre con molta calma e poco caos. -




Sometime it’s difficult to recognize necessities different from yours.
Now that I’m enjoying the lake view I smile thinking about it – what I could do today in Bruxelles…?

It’s time to go home, but before it I have another sight of the lake: I’m trying to patiently wait to go to the beach. 
The relation with the sea is something special, now I know not only for me – for my Greek colleague and maybe for all the Mediterranean people.  
I remember a sentence read in another food blog: “ perché quando il mare torna, io torno al mare”.
Nothing else is more wonderful than the sea: it has to be true- at least- for some of us.

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