Negli ultimi tempi mi sono guardata spesso intorno, durante una conversazione, una cena, uno sguardo.
Ho preso coscienza dei legami che ho con le persone che mi sono accanto.
Le ho guardate e mi sono guardata godere delle serate, delle uscite, del “ci vediamo” solo per dieci minuti al giorno, delle battute fatte anche solo con uno sguardo.
Provo una forte malinconia a pensare di dovermi separare, in parte, da tutto questo. Da questa semplice, spensierata felicità che mi regalano le persone a cui mi sono legata, rapporti nuovi o vecchi, senza distinzione.
D'altronde la vita non è mai tutta di un colore e nonostante io sia felice di partire mi rendo conto che non sarà più lo stesso.
Al di là del fatto che i legami si manterranno sempre e comunque, ci sono delle cose che cambieranno, perché in fin dei conti ci sono cose che lascio per un lungo periodo.
Lascio la mia compagna di scrivania, lascio i pranzi con Irma, lascio i pomeriggi improvvisati con Giusy, le cene con Barbara e quelle del venerdì sera perché il raccordo è bloccato, lascio le serate al corso di cucina con Germana, lascio il mio ginseng, lascio il laghetto del parco sotto casa, lascio il mio insegnante di francese.
E posso metterla come voglio, ma alcune di queste cose davvero non tornano più.
Al di là del fatto che i legami si manterranno sempre e comunque, ci sono delle cose che cambieranno, perché in fin dei conti ci sono cose che lascio per un lungo periodo.
Lascio la mia compagna di scrivania, lascio i pranzi con Irma, lascio i pomeriggi improvvisati con Giusy, le cene con Barbara e quelle del venerdì sera perché il raccordo è bloccato, lascio le serate al corso di cucina con Germana, lascio il mio ginseng, lascio il laghetto del parco sotto casa, lascio il mio insegnante di francese.
E posso metterla come voglio, ma alcune di queste cose davvero non tornano più.
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