12 Agosto.
Lasciamo la nostra stanza d’albergo il lunedì mattina.
Devo dire che ho molto apprezzato la vista sui
grattacieli della città, sul quartiere cinese e sulle luci che illuminano Montreal
a giorno.
Lasciamo l’hotel, torneremo a Montreal alla fine del
nostro viaggio per prendere il volo che ci ripoterà a Bruxelles.
La nostra prossima tappa è il Parco di Mont Tremblant, iniziamo
finalmente il nostro viaggio alla scoperta della natura canadese.
Nel nostro itinerario di viaggio abbiamo programmato di
fermarci nelle grandi città; Montreal, Quebec, Toronto e Ottawa. Il realtà solo
perché sappiamo che non torneremo in Canada molto presto e non dare un’occhiata
alla vita cittadina di questo paese sarebbe in effetti un peccato.
Ma il vero motivo che mi ha spinto a visitare il Canada è
l’idea di trovarmi a contatto con una natura intatta e lussureggiante.
Faccio un errore e decido di andare a visitare la
Biodome. In realtà avevo in mente la Biosfera, ma per errore mi ritrovo al
Biodome; un complesso in cui sono stati ricreati i quattro ecosistemi con tanto
di flora e purtroppo fauna.
Osservo gli animali in questo finto ambiente naturale,
dove gli spazi sono quelli che sono. Possono metterla come vogliono ma sono
sempre animali in cattività e per me gli animali devono rimanere allo stato
selvaggio….per osservarli c’è sempre la tv con documentari bellissimi girati su
animali selvaggi.
C’è un po’ di tutto: coccodrilli, uccelli, pesci e
pinguini. Sono li dietro le sbarre o il vetro, sono li per noi, insensibili
umani che abbiamo questo sorriso ebete e divertito mentre li osserviamo, per
niente scalfito dall’idea che li abbiamo sottratti al loro habitat, ai loro
spazi, alla loro vita.
Esco di corsa dal Biodome, come ho fatto a sbagliarmi? Io
che non entro in uno zoo da quando avevo dieci anni?
Ci infiliamo in macchina in direzione del parco di
Tremblant.
Abbiamo prenotato un B&B poco distante dal vecchio
villaggio.
Il B&B (Au petit Marigot: http://www.aupetitmarigot.com/bb.htm
) è a 4 stelle ed è immerso nella foresta.
Ci accoglie Serge, il proprietario, con lo stile inconfondibile
di chi vive lontano dalla città e ha ritmi calmi e gentili.
Perché devo dire che a Montreal sono rimasta un po’ delusa
dall’accoglienza dei cittadini; molti sorrisi prestampati, ma fondamentalmente
l’unica chiacchierata me la sono fatta con due commessi di un negozio.
Abbiamo conversato sulle differenze linguistiche, si lo
so, un po’ scontato considerando che il Canada è bilingue e noi parlavamo
inglese in una parte della regione a prevalenza francofana.
Serge ci accoglie sull’uscio della porta, una villa a due
piani immersa nella quiete del bosco.
Ci soffermiamo in casa per breve tempo, giusto per
definire l’orario della colazione visto che siamo gli unici ospiti per domani.
Usciamo per andarci a fare una passeggiata lungo Lac
Mercier, il cielo si annuvola e cade qualche pioggia.
Noi continuiamo la nostra passeggiata lungo il lago.
Rimaniamo incuriositi da piccoli spazi che si aprono
sulla sponda del lago, con pontili di legno che probabilmente vengono usati per
tuffarsi nel lago. Alcuni di questi
affacci sulla sponda del lago hanno un tavolo e sdraie per prendere il sole e
cancelli che delimitano l’accesso, talvolta senza recinziione!
Finiamo in un ristorante consigliato da Serge, anche qui
i prezzi sono abbastanza costosi (Due main dish, vino e birra 117$)
Martedì 13 Agosto.
Inizia finalmente la nostra vera vacanza nel Canada.
Quella che ci siamo immaginati mentre la organizzavamo, quella immersa nella
natura, quella dai ritmi lenti.
Ci alziamo per fare colazione, Serge ha preparato già
tuto. Iniziamo la nostra colazione con cappuccino e dolci, mentre lui ci
prepara le omelette. Finirò col stancarmi di fare colazione tutte le mattine
con le uova.
Mi chiedo se loro davvero mangiano tutte le mattine le
uova e come si riduce il loro fegato.
Dopo aver cucinato per noi Serge si ferma al nostro
tavolo a parlare del più e del meno.
Ci racconta di come gli orsi siano una cosa comune per
loro e di come si sia ritrovato un cucciolo sulla veranda.
Finita la colazione partiamo subito per il parco di Mont
Trembalnt.
Arriviamo al centro informazione e rimango stupita, ci
accolgono con una organizzazione impeccabile, dépliant e informazioni senza
fine.
Dobbiamo aspettare le cinque del pomeriggio per avere il
nostro cottage. Un cottage in legno che abbiamo prenotato su internet (http://www.sepaq.com/pq/mot/index.dot?language_id=1)
Il sito è del parco e fornisce molte informazioni sulle
attività da svolgere durante la permanenza, i tipi di soggiorno che si possono
fare, se in tenda, camper o cottage.
Mentre attendiamo di poter prendere possesso del cottage,
decidiamo di farci una lunga escursione in Kayac per il lago Monroe. E’ un’escursione
che dura due ore, percorriamo tutto il lago e rimaniamo ammaliati dal paesaggio
circostante.
Il bosco circonda tutto il lago, si sono piccole spiagge
disseminate qui e li. Due piccole isole al centro del lago dove non dobbiamo
avvicinarci, perché gli uccelli stanno nidificando.
Ci soffermiamo ad osservare gli uccelli che volano tra i
cespugli, vediamo quello che è il nostro cottage, purtroppo per una sola notte.
Vi consiglio di prenotare il soggiorno nel parco –
soprattutto per il cottage – con largo anticipo.
Non sono molti e ovviamente vengono prenotati in tutta
fretta. La nostra intenzione era di dormire per due notti al parco, ma non
siamo riusciti a trovare disponibilità.
Il prezzo è abbastanza costoso, più elevato di tutti gli
hotel o i B&B del nostro soggiorno.
Neanche a dirlo, vale la pena.
Il cielo si annuvola durante la nostra escursione in kayak
e inizia a piovere leggero. Non ce ne preoccupiamo e continuiamo. Mangiamo un
tramezzino mentre ancora siamo nel kayak, in mezzo al lago, sospinti dalle
onde.
Terminata l’escursione prendiamo possesso del cottage. E’
perfetto, come lo volevo.
A picco sul lago, immerso nella foresta. E’ tutto in
legno, con una veranda che affaccia sul lago.
E’ proprio mentre sono seduta in veranda che uno
scoiattolo passa più volte davanti al cottage.
La mattina dopo (14 Agosto) ci svegliamo con una giornata nuvoloso, è
prevista pioggia e per questo decidiamo di fare un’escursione a piedi breve.
Nel caso in cui il tempo dovesse peggiorare potremo sempre tornare al cottage.
Gli itinerari escursionistici del parco sono molti,
scegliamo quello chiamato “La Roche” con durata di due ore e 25o metri di
dislivello.
Il percorso ci porta ad entrare subito nella foresta, è
così fitta che ci rendiamo conto se sta ancora piovendo.
E’ mattina presto e piove, per questo siamo gli unici
lungo il sentiero.
Ci guardiamo intorno con circospezione, sarà la
suggestione, ma ci aspettiamo di vedere un orso da un momento all’altro. In
realtà non ne vedremo nessuno per tutto il viaggio.
Costeggiamo un ruscello durante tutta la passeggiata. L’escursione
è tutta in salita, in mezzo alla foresta.
Gli alberi sono così fitti che rimane difficile vedere la
fila dietro.
Anche questo mi colpisce del Canada. Esistono pochissime
radure, tutto quello che non è stato toccato dall’uomo è fatto di una foresta
fittissima.
Inoltre la vegetazione è estremamente varia, una accanto
all’altra ci sono tante piante diverse.
L’escursione termina con una vista spettacolare sul lago
Monroe. Al termine del percorso è stata costruita una piattaforma in legno su
una parete rocciosa.
E’ difficile spiegare a parole cosa si prova di fronte ad
una veduta tanto bella e vasta.
Difficile mettere su carta quando si è di fronte a spazi
tanto grandi, quando la vista non riesce a cogliere il paesaggio tutto insieme,
quando il cielo si immerge nel lago e ti restituisce un senso di infinito ormai
perduto.
Sono grata a questo paesaggio e sono felice perché posso
goderlo senza che ci sia nessun altro.
il nostro cottage visto dall piattaforma di legno.
Sarà che è mattina presto, sarà che piove, ma tutti gli altri sono altrove, poco mi
importa sapere dove.
Sono qui senza la loro presenza a disturbare.
Li incontreremo, gli altri, nel nostro cammino di
ritorno, li troviamo all’inizio della escursione, che per noi ora rappresenta
la fine.
Prendiamo la macchina per andare al cottage e caricare i
bagagli per dirigerci verso la prossima tappa, Québec city e lasciare –
purtroppo – uno dei posti più belli che abbia mai visto.
Nessun commento:
Posta un commento